UN BEL ATTICO MA L’UFFICIO CONDONO EDILIZIO SBAGLIA GLI ESTREMI DELLA CONCESSIONE IN SANATORIA23/3/2020 Venditori: una bella famiglia, molto legati tra loro. L’appartamento era di proprietà della famiglia da sempre, l’aveva acquistato il papà della proprietaria dal costruttore all'inizio degli anni ’70. Il motivo della vendita: aiutare la figlia ad acquistare la sua nuova casa! Acquirente: persona seria e simpatica ma, soprattutto, molto corretta. La storia: parliamo di un appartamento disposto su due livelli attico e superattico ma, come di classico negli anni ’70, per risparmiare sulla cubatura il costruttore aveva accatastato il superattico come locale C/2 ovvero non residenziale nonostante già dall'inizio nel superattico sono state create le camere ed i servizi. Poco male i venditori, persone per loro fortuna precise, decidono di “condonare” il piano superiore portandolo in abitativo sfruttando il primo condono del 1985 (la famosa L.47/85). Dopo oltre 30 e con tutte le oblazioni e gli oneri già versati, questo famoso condono non era ancora arrivato. I proprietari incaricano il tecnico e, già dalla prima verifica, si evince che il condono era già pronto dal 1999 ma stranamente mai comunicato alle Parti. Viene richiesto il ritiro della Concessione Edilizia in sanatoria all’U.C.E. (ufficio Condono Edilizia) e qui comincia il calvario della burocrazia; sicuramente l’Ufficio Condono è oberato di lavoro ma dover attendere tempi di due anni per un documento che doveva essere ritirato nel 1999 la cui richiesta risale ad oltre 30 anni fa è veramente ASSURDO! Prima ancora di conoscere noi, i venditori erano riusciti a trovare un acquirente interessato ma, giustamente, senza il ritiro della Concessione in Sanatoria il notaio ne aveva sconsigliato l’acquisto, trattativa saltata! Il tecnico dei proprietari, anche con l’ausilio di un Notaio, attiva la “pratica d’urgenza” per il ritiro e fortunatamente arriva la lettera per ritirare la famosa Concessione Edilizia in Sanatoria. Nel frattempo, mettiamo l’immobile in vendita e, fortunatamente, troviamo un acquirente interessato manca solo il ritiro del documento all’U.C.E., ma a breve doveva essere ritirato. Il tecnico va a ritirare il condono e con estremo stupore si rende conto che la Concessione in Sanatoria riportava dei dati catastali sbagliati, quelli del catasto Terreni e non quello del catasto Fabbricati, nonostante fosse stata più volte consegnata e protocollata la Visura aggiornata con gli estremi catastali esatti. Risultato? Una nuova richiesta. Per nostra fortuna l’acquirente ha capito la situazione, abbiamo ugualmente stipulato il preliminare in forma pubblica con un nostro notaio di riferimento e abbiamo posticipato l’atto al ritiro di quel FAMOSO DOCUMENTO. il notaio ha provveduto poi a notificare per Posta Certificata il preliminare ai competenti uffici invitandoli con urgenza alla ristampa del condono con gli estremi esatti. Ristampa del Condono arrivata (con sei mesi di ritardo), atto stipulato! In questi post raccontiamo con soddisfazione le nostre trattative e ricordiamo molto spesso con affetto i nostri clienti, in questo caso e con estremo rammarico ci troviamo a dover evidenziare quanto la burocrazia soprattutto quella della capitale, provochi problemi anche seri alla circolazione degli immobili e soprattutto ai proprietari degli stessi.
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March 2020
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