Vuoi confrontare la quotazione del Tuo immobile nel 2007 e quella di oggi? Vuoi sapere quanto è cambiato il mercato immobiliare della Tua zona negli ultimi dieci anni? Clicca qui! per visionare l'intero file, Il risultato è molto più chiaro di tante parole e di mille analisi. Nel periodo florido dei primissimi anni del 2000 la convergenza tra l'entrata nell'euro, l'aumento della ricchezza media, la forte voglia di erogare mutui delle banche, la voglia di una casa e una forte speculazione edilizia, hanno creato quel fenomeno che tutti conosciamo come la bolla immobiliare.
I facili guadagni e la richiesta di immobili hanno portato a costruire tante case anche perché c'era tanto profitto e i prezzi sembravano salire senza mai doversi fermare, ma nel 2008 è arrivata la crisi che ha cambiato velocemente lo scenario; arrivano le tasse sulle case (dall’I.C.I. anche per la prima casa, poi sostituita dall’I.M.U., alla T.A.S.I., ecc..), arriva la crisi economica, le banche che negli anni precedenti erano fortemente interessate ad erogare credito chiudendo spesso entrambi gli occhi su mutuatari non perfetti, improvvisamente chiudo i rubinetti dell’accesso al credito. Oggi stiamo uscendo (almeno la sensazione è quella) da un lunghissimo periodo di crisi, le banche hanno ricominciato (anche se con politiche del credito più severe) ad erogare mutui, i tassi di interesse sono ai minimi storici ed il risultato è un aumento delle transazioni immobiliari soprattutto nell’ultimo biennio. La domanda è perché i valori immobiliari continuano a scendere? Le case sono troppe! (il famoso gioco offerta/richiesta). Oggi la casa serve alle persone solo per abitare e, ad eccezion fatta di zone molto centrali, raramente si acquista per investimento. Sembra normale che se non aumenta il numero delle persone che hanno bisogno delle case, i valori difficilmente possono aumentare. Nell’analisi tra il 2007 ed oggi emerge che il maggior decremento in percentuale dei valori si è verificato nell'hinterland della Capitale, dove si sono concentrate la maggior parte delle nuove costruzioni. A questo si aggiunge, elemento da non sottovalutare, il peggioramento della viabilità delle consolari romane, visto che si è costruito tanto ma la maggior parte delle strade è rimasta ancora agli anni ’70. Probabilmente, anche se con il senno del poi è facile giudicare, a mio giudizio sarebbe stato più giusto e magari più remunerativo investire in un risanamento edilizio delle costruzioni già esistenti, magari in zone con collegamenti migliori, anziché edificare in maniera così massiccia in zone decentrate. VALUTARE.CASA S.r.l. William Tessitore
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March 2024
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